La casa, costruita nel 1966 dall’ingegnere Teofilo Mosca, fa parte della sperimentazione architettonica voluta dai maestri Ignazio Gardella e Marco Zanuso che in seguito coinvolsero altri progettisti milanesi come Vico Magistretti, Luigi Caccia Dominioni, Roberto Menghi, Anna Castelli Ferrieri e Gio Ponti nella realizzazione di ville e alberghi immersi nella macchia mediterranea dell’altopiano.
Appartamento ligure nel Golf Club di Arenzano
Location
Arenzano Golf club, ItaliaAnno
2020Tipologia
ResidenzialeCliente
Committente privatoArea
300 m2Crediti Fotografici
Helenio Barbetta“Il luogo ci ha affascinato fin da subito. Abbiamo studiato la sua storia e i suoi aneddoti, da qui siamo partiti per una ricerca libera e fuori dagli schemi per poi tornare a dialogare con il passato in un sottile gioco di equilibri e armonie”.
Dopo anni di abbandono e degrado, adesso è una villa tutta da vivere, dentro e fuori, abitata sia in estate che in inverno. Stanza dopo stanza, dalla sala cinema all’area benessere, passando per la camera degli ospiti, si alternano distese di rosso, blu zaffiro e verde smeraldo, colori brillanti nei bagni e nella cucina, la paglia di Vienna per letti e copricaloriferi, con gli archi di rovere a incorniciare il design.
Non mancano infatti pezzi di Ignazio Gardella e Gio Ponti a ricordarci dove siamo. Il progetto è stato curato in toto da Eligo Studio, dai mobili su misura, a porte, maniglie e cabinet fino alle piante provenienti da vivai locali.
“La richiesta principale dei proprietari è stata quella di creare un’atmosfera lontana dai soliti cliché della tipica casa al mare. Desideravano avere un comfort e un’attenzione ai dettagli che ricordasse in alcuni casi un’abitazione marittima, ma che mantenesse la connessione con uno stile contemporaneo nel rispetto dei grandi maestri.”
Particolare attenzione è stata dedicata ai colori e ai materiali su soffitti e pavimenti, un omaggio alle sfumature del paesaggio lungo la crosa, il tipico viottolo stretto o mulattiera che fende le colline della Liguria, e alla secolare tradizione ceramica dei comuni limitrofi.
“Ci sono voluti sei mesi per rimetterla completamente a nuovo, giardino compreso. I pavimenti e le pareti erano particolarmente danneggiati, impianti e infissi rovinati dall’umidità, e così anche gli arredi. Per non inibire totalmente la visuale abbiamo utilizzato dei tendaggi leggeri in lino creando una stretta connessione tra interno ed esterno.”
“Ci siamo dovuti interfacciare con le normative della Pineta Golf Club di Arenzano a partire dai vincoli di tutela dettati dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, cercando di mantenere la struttura il più possibile fedele alla pianta originale. Non è la prima volta che ci confrontiamo con la storia e le sue stratificazioni architettoniche, da Notre-Dame di Parigi al Canal Grande di Venezia.”