La vecchia palazzina con il suo impianto labirintico e la piccola corte centrale fa subito pensare ai riad marocchini: entri dal portone e ti si apre un piccolo universo a sé.
Otto stanze affacciate sul cortile, l’atmosfera da vecchia casa di famiglia, prima filatoio, poi convento, residenza privata e ora locanda con bistrot. Questa commistione tra affittacamere e ristorazione è identificata appunto come ‘locanda’ una formula estremamente interessante, specialmente in relazione alla provincia italiana, ricca di immobili malconci e stupendi che meritano di essere sfruttati.
La parola ‘locanda’ comunica immediatamente il sapore d’antan che si ritrova negli ambienti.